L’isola di Symi, situata nel sud del Dodecaneso, non lontana da Rodi (41km) e dalla Turchia (5km), è un vero e proprio spettacolo della natura, e nonostante le sue piccole dimensioni offre davvero tante cose da vedere.
Meno conosciuta, forse, rispetto a qualche altra isola greca ma non per questo meno affascinante.
Anzi, il contrario.
Lì…la realtà è più bella di quanto ci si possa immaginare.
Già prima di sbarcare, in prossimità del porto, si rimane ipnotizzati dalla meravigliosa cornice che ci si offre davanti.
Il mare, un mix di colori tra abitazioni, imbarcazioni e natura poco feconda si intrecciano, in maniera incantevole, creando un panorama che sembra quasi un dipinto.
Messo piede nell’isola si viene subito assuefatti dai profumi di rosmarino e origano così come da quelli della buona tavola.
Tuttavia, a volte, tanta bellezza può essere difficile da sopportare.
Può creare dei problemi.
E quest’isola ne sa qualcosa.
Per via della sua posizione strategica e delle sue meraviglie, infatti, è stata spesso teatro di battaglie e conquiste.
Tantoché, ogni angolo della città, ha una storia da raccontarvi.
Noi proveremo a tramandarvele, nelle righe che seguono, parlando della storia…
…dei luoghi da visitare…
…e delle esperienze da provare in questo piccolo angolo di paradiso.
Non solo tanta bellezza: la storia dell’isola
Come anticipato, Symi non è solo sinonimo di bellezza ma anche di storia.
Le sue acque e le sue mura, nel corso dei secoli, sono stati terreno di guerra.
Dove adesso sbarcano barche, crociere e yacht, secoli e secoli addietro, arrivavano le flotte marine di Sparta e Atene per dar vita a quella che oggi viene studiata come “Guerra del Peloponneso“.
Successivamente, data l’estrema vicinanza con la Turchia, l’isola è stata per diverso tempo un territorio del potente impero ottomano.
Gli ottomani però non stati gli unici invasori.
Più recentemente, durante la Seconda Guerra Mondiale, Symi è stata occupata prima dagli italiani e poi dai nazisti.
Liberata dagli inglesi prima di venire annessa definitivamente al territorio greco.
Di ogni singolo passaggio ne sono rimasti le fortificazioni, gli edifici e i segni di una storia tanto grande quanto travagliata.
Ma nulla ha scalfito la meraviglia di quei passaggi, anzi forse ha contribuito anche ad accrescerne il prestigio.
Cosa vedere a Symi
Nonostante le dimensioni non così grandi dell’isola, sono diverse le cose che si devono vedere quando si fa tappa a Symi.
Eccone alcune.
Le spiagge
Partiamo, ovviamente, dall’attrazione principale: il mare.
Spiagge e isolotti sono le mete più visitate dai turisti sbarcati nell’isola per vedere con i propri occhi scenari unici.
L’acqua, quasi, trasparente. La vegetazione arida incastonata tra le rocce, e un continuo “via vai” di barche la fanno da padrone.
Arrivare nelle baie di Symi, però, non è impresa così facile.
Per giungere a destinazione, infatti, è necessario salire su “taxi boat” che fanno ammirare le spiagge più belle dell’isola lasciando i visitatori in quelle che più le aggradano.
Noi vi consigliamo: Yialos, Marathounda, Nanou, Agia Marin e Nimos.
Il monastero dell’Arcangelo “Michele Panormitis”
Giunti nell’isola, tra le prime domande che vi farete ci sarà sicuramente “Dove si trova quel campanile che si vede da così lontano?”
La risposta ve la diamo noi.
Nel monastero dell’Arcangelo “Michele Panormitis“.
Dedicato al santo patrono dell’isola, è stato costruito nel 18° secolo sulle fondamenta di un tempio in onore di Apollo.
Oggi, è uno dei luoghi più visitati, rappresentativi e idolatrati dell’isola.
Meta sia di turisti che di religiosi.
Il “Kastro”
Il castello, in greco “kastro”, dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni (fatto costruire da loro nei primi anni del Quattrocento) è il monumento più importante di quella che una volta era l’acropoli.
Il suo scopo era proteggere gli abitanti della città dai saccheggi dei pirati e dai tentativi di conquista.
Oggi, guarda dall’alto tutto quello che accade sull’isola consapevole che da fortezza si è trasformato in luogo da visitare.
Cosa fare a Symi
L’isola di Symi è un posto da scoprire…
…gustare…
…e in cui perdersi sotto le stelle.
Una cosa che non vi abbiamo ancora detto è che la città di Symi è divisa in due parti.
La parte bassa, quella del porto o del monastero, chiamata Gialos e caratterizzata dalle case neoclassiche che danno un tono di vivacità con i loro colori.
E la parte alta, quella del kastro, chiamata Chorio.
Qui, vi consigliamo di andare a fare una di quelle solite passeggiatine al tramonto.
Tra stradine, vicoli e case di tutti i colori:
- scoprirete angoli della città e dell’isola che da sotto non è possibile ammirare
- sentirete i profumi del Mediterraneo
- conoscerete il passato dell’isola
In particolare, verrete a conoscenza che un tempo Symi era la “capitale” dei pescatori di spugne marine. Pratica ormai scomparsa quasi del tutto per via delle emigrazioni.
Perso il senso dell’orientamento e del tempo si farà orario di cena e sceglierete uno dei tanti locali presenti.
Lo so che noi italiani diventiamo del tutto seri quando si tratta di scegliere un posto dove andare a mangiare.
Tranquilli, nessun problema a riguardo!
Potrete scegliere una delle taverne di ouzo e meze oppure di andare in uno dei raffinati ristoranti presenti sull’isola. In entrambi i casi assaggerete dei sapori eccezionali.
Le polpette di pesce, il formaggio di capra e i piccoli gamberetti di Symi sono delle prelibatezze a cui non potete rinunciare!
Per concludere la giornata un buon calice di vino, il mare di fronte ai vostri occhi e le stelle ad illuminare il cielo.
Non saranno il massimo della mondanità ma, per qualche istante, vi faranno sentire una divinità della mitologia greca.
Conclusioni
Come per gran parte delle isole del Dodecaneso, anche Symi offre tante cose da vedere e si può definire come un mix tra mare da sogno e museo a cielo aperto.
Le spiagge sono sicuramente le attrazioni principali ma anche il “monastero dell’arcangelo” e il “kastro” non sono da meno.
La buona tavola con alcune prelibatezze tipiche danno armonia alla vostra visita e soprattutto alle papille gustative.
Non perdete quindi l’occasione di scoprire una delle isole più incantevoli del Dodecaneso.
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